Visita Centrale Idroelettrica Enel Isola Serafini 2019

07/05/2019

A Monticelli D’Ongina , ha sede la Centrale Enel Carlo Bobbio presso l’isola Serafini, un’ulteriore realtà che per la prima volta ha aperto le porte alla iniziativa promossa dal Consolato dei Maestri del Lavoro di Piacenza, ospitando  martedi 7 maggio   tre classi quarte e quinte dell’Istituto Statale d’Istruzione Superiore E.Mattei di Fiorenzuola D’Arda, accompagnate dai docenti proff.ri Roberto Rebessi, Leonardo Zilocchi, Stefano Patruno, Riza Lala, Daniela Cervini  e dai MdL  Emilio Marani, Sergio Caccialanza e Aldo Tagliaferri.

Accolti dagli assistenti tecnici Luca Marzani e Davide Campagnola hanno accompagnato i ragazzi visitando e illustrando le varie fasi della produzione di energia della centrale

La centrale idroelettrica di Isola Serafini è una centrale idroelettrica che produce energia sfruttando il dislivello creato dallo sbarramento sul fiume Po presso Isola Serafini, a valle della frazione di San Nazzaro, che intercetta i due rami (uno naturale ed uno artificiale) in cui il fiume Po si divide creando un'isola artificiale. Lo sbarramento, costituito da undici luci di 30 m ciascuna, regolate da paratoie a catene e 6 ventole abbattibili, crea un dislivello variabile da 3,50 a 9 m a seconda della portata

La centrale, costruita agli inizi degli anni '60 dalla Società Idroelettrica Medio Adige (SIMA) e successivamente acquistata dall'ENEL che attualmente la gestisce, utilizza quattro turbine Kaplan di eccezionali dimensioni, di cui due prodotte nel 1957 dalla Riva Calzoni di Milano, della potenza unitaria di 18-22 MW, con una portata unitaria fino a 250 m³/s[1].
Le prime due giranti delle turbine sono a 4 pale e sono realizzate in acciaio al carbonio, parzialmente rivestite in acciaio inossidabile durante le flamizzazioni in seguito all'erosione e del diametro di 8,6 m, mentre le ultime 2 sono a 5 pale in acciaio inossidabile, sostituite nell'85.

L'energia è prodotta da quattro alternatori ad asse verticale, i primi due da 18 MW mentre i restanti due da 22 MW, i rotori dei quali hanno il diametro di 10 m.

Si tratta della centrale ad acqua fluente più grande in Italia, questo deriva dal fatto anche che è posta sul fiume Po, il più imponente sul suolo italiano.

M.d.L. Emilio Marani