Visita ai musei di Palazzo Farnese

Sabato 12 febbraio 2011 un nutrito gruppo di M.d.L. e loro famigliari hanno visitato i Musei Civici di Palazzo Farnese accompagnati da una dotta guida che ha illustrato  sapientemente il contenuto delle varie sale.
Il complesso architettonico comprende il cinquecentesco palazzo ducale e la cittadella trecentesca, eretta dai Visconti signori di Piacenza prima dei Farnese. La mole farnesiana è composta da due piani nobili, un sotterraneo, due ammezzati e un ultimo piano, ora sede dell’archivio di stato.
Il progetto del palazzo voluto dalla figlia dell’imperatore Carlo V di Spagna, Margherita d’Austria e dal suo consorte Ottavio Farnese è del celebre architetto Jacopo Barozzi detto il Vignola
I lavori iniziati nel 1558 ,interrotti, ripresi e continuati con i successori Ranuccio I e Ranuccio II. Alla morte di Antonio, ultimo duca farnese nel 1731 iniziò la lunga e inarrestabile decadenza del gigantesco edificio incompiuto, cui seguirono la spoliazione di tutti i beni in esso contenuto, non ultimo il saccheggio delle truppe napoleoniche nel 1803 e la trasformazione in caserma.
Grazie al Comune di Piacenza, ad Enti pubblici e privati è iniziata la sua laboriosa rinascita, e a partire dagli ultimi decenni del novecento ospita i musei civici della città, ricco patrimonio culturale di Piacenza che ha così trovato una degna dimora.
La nostra visita inizia con  la visione della sala che ospita il grande modello ligneo che mostra l’articolazione originaria dell’edifico secondo il progetto del Vignola, evidenziando i rimpianti di quello che poteva essere l’opera ultimata. Le successive sale delle sculture, degli affreschi e la ricca pinacoteca, con l’apice del celebre tondo  di Sandro Botticelli del XV secolo raffigurante la Madonna Adorante il Bambino con San Giovannino, illustrate con dovizia dalla  guida esaltavano e ci facevano apprezzare  il grande patrimonio culturale piacentino preziosamente custodito
Scesi nei sotterranei  abbiamo ammirato il Museo delle Carrozze, raro e tra i più prestigiosi musei d’Italia  per il numero (60 carrozze) la varietà ma sopra tutto per la loro integrità,  restaurate con sapiente maestria con il contribuito anche di alcuni Maestri del Lavoro e pertanto nostro motivo di orgoglio.
Con grande  soddisfazione di tutti i presenti si è conclusa la visita ammirando il preziosissimo e notissimo fegato etrusco datato alla fine del II e inizi del I secolo a.c., lo straordinario pezzo è stato rinvenuto come noto nel 1877 nelle campagne della nostra periferia cittadina (Gossolengo).
La foto di gruppo e un particolare ringraziamento alla preziosa guida,conclude la piacevole mezza giornata culturale.