VISITA BASILICA S. EUFEMIA

Nell’ambito delle iniziative culturali proposte dal direttivo ai colleghi MdL , Sabato 15 Febbraio alle 15,30 ci siamo ritrovati al primo appuntamento in programma: La visita alla Chiesa Basilica di Sant’ Eufemia. E’ doveroso ricordare che Piacenza è tra le poche città italiane dopo Roma, che vanta il maggior numero di Chiese e può fregiarsi del titolo di ‘’Città delle cento Chiese’’.

Ad attenderci sotto il porticato o pronao, una guida d’eccezione, Mons. Pietro Casella, che come sempre gentile e disponibile ci ha accompagnato alla scoperta dello scrigno (la Basilica) splendido gioiello di Ars Romanica che contiene i resti di Sant’Eufemia. Il Monsignore ha sottolineato non solo Chiesa ma Basilica, una delle poche della città, la più antica. Sulla parete della facciata del porticato vi è infatti una lapide che porta incise due chiavi incrociate, simbolo delle chiavi apostoliche di San Pietro, attestanti il conferimento del titolo di Basilica. Il nome di Basilica deriva dal greco Basileus che significa Re , Signore e da Oikos che vuole dire casa, quindi "Casa del Signore". Il titolo viene conferito in funzione di più caratteristiche: La conservazione delle reliquie di un Santo/a, dal valore artistico della struttura, dalle opere d’arte in essa contenute, dal possedere i mezzi per conservarne il decoro e da una accurata amministrazione da parte del sacerdote, titolare della Basilica;  requisiti che la Basilica di Sant’ Eufemia possiede in toto. Questa è una interessante testimonianza dell’Ars Romanica, eretta prima dell’anno mille. L’aspetto odierno lo acquisì per volontà del Vescovo Aldo, quando intorno all’anno mille e cento vennero ritrovate le spoglie della Santa in una chiesetta vicina. All’interno della Sagrestia, vi è una lapide datata 1091, che ci racconta della fondazione della Basilica, dovuta appunto al ritrovamento delle spoglie della stessa. Un attento studio architettonico ha permesso di individuare due stadi della costruzione: Il primo risalente agli ultimi anni dell’ XI secolo ed il secondo agli inizi del XII. A quest’ultima fase si attribuisce l’edificazione del porticato o pronao che si regge su snelle colonne decorate da pregiati capitelli romanici. Il materiale predominante è il cotto. La facciata è a capanna, con un gran rosone centrale. L’interno della Basilica splendidamente illuminata a giorno, è a croce latina, a tre navate, divise da pilastri in cotto cruciformi, con tre absidi e altari lungo le navate laterali. Notevole la seconda cappella a destra, dedicata a Sant’ Agostino, decorata con stucchi pregevoli. Stupendi i dipinti, ma veramente meraviglioso l’unico dipinto su tavola che raffigura la Vergine seduta su un alto podio attorniata dai Santi Sostene, Vittore, Eufemia e Agnese. Monsignore raccontandoci di una fra le tante visite di Sgarbi, questi soffermandosi davanti al dipinto disse di intravedere la mano o la scuola di Raffaello! La Basilica è ricca di opere d’arte, raccolte nel tempo per  merito di Mons. Casella vero cultore del bello e del sacro e conserva tra l’altro un mosaico del XII secolo raffigurante il drago. (Drago che viene sconfitto da San Giorgio).

M.d.L. Alfredo Ferranti

Per cenni storici della Basilica consultare pdf allegato